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Il maestro unico nella Scuola Primaria ed una domanda ai partiti
dell’opposizione:
“Perché Vi abbiamo votati?”
Il triste epilogo che sembra profilarsi nella vicenda sul maestro
unico nella Scuola Primaria impone a noi genitori ed operatori della
Scuola Pubblica Italiana una sola domanda: “perché Vi abbiamo
votati?”
Quando avete iniziato la campagna elettorale avete chiesto di darvi
fiducia.
Sapevamo che si trattava di una fiducia difficile, perché le
possibilità di vittoria elettorale erano poche.
Contavamo comunque, anche in caso di sconfitta, di avervi al nostro
fianco come opposizione democratica, civile, ma ferma.
Ripeto: al nostro fianco. Ci siamo sbagliati?
Perché è vero che in parlamento votate e fate gli interventi. Ma
quando in quel Parlamento si compiono atti contrari agli interessi
dei cittadini ed a quanti attraverso la propria fatica quotidiana
garantiscono i servizi pubblici essenziali, quindi anche della
scuola, non ci si può limitare ad allargare le braccia, dicendoci
(o forse dicendovi), “più di questo non potevamo fare”.
Perché una forza di opposizione, quando le scelte del Governo in
carica sono cosi tante e senza senso, quando incidono ed
indeboliscono i servizi rivolti ai cittadini, quando incidono nella
carne viva di quanti quei servizi li hanno fatti funzionare anche
accettando condizioni di lavoro molto vicine al terzo mondo, e che
rischiano ora di essere spazzati via quasi alla stessa stregua di un
cancro pericoloso, oltre al voto in Parlamento, ci si aspetterebbe
una Vostra mobilitazione al nostro fianco nel Paese.
I provvedimenti del Ministro Gelmini (anzi, del Ministro Tremonti),
fanno gridare vendetta a Dio ed agli uomini (anche parte della
Chiesa si sta pronunciando contro quelle scelte), perché non
tengono conto ne' delle indagini che pongono la Scuola Primaria
italiana ai primi posti al mondo, ne’ dei pareri di studiosi
emeriti nel campo della formazione e della pedagogia.
Naturalmente non tengono neanche conto del fatto che tanti padri e
madri di famiglia vedranno devastata la propria vita per il solo
fatto che dopo 10 o 20 anni della loro vita lavorando da precari
nella scuola saranno messi alla porta senza tanti complimenti, senza
poter garantire il sostentamento per se stessi e per le loro
famiglie.
Caro Veltroni, Cara Finocchiaro, Caro Rutelli, Caro Di Pietro, Caro
Fioroni, Cara Bastico, Cara Garavaglia, cari parlamentari del Centro
Sinistra. Possiamo veramente contare in un’offensiva civile ma
incisiva nel Paese che Vi veda (ripeto vi veda) con
energia e determinazione al nostro fianco?
Possiamo vedervi oltre che nei banchi del Parlamento anche nelle
piazze insieme a noi?
Potete promuovere iniziative pubbliche per comunicare ai cittadini
cosa sta capitando a proposito della Scuola Pubblica dalle parti di
Montecitorio sulla pelle degli utenti e dei lavoratori della scuola?
Fatecelo capire. Saremmo interessati a saperlo. Perché altrimenti
quello che da molti di Voi in campagna elettorale è stato
richiesto, il cosiddetto voto utile, per noi che subiamo le
randellate della Gelmini senza neanche poter contare sul casco
antiinfortunistico dei partiti che abbiamo votato ci apparirebbe una
beffa oltre che un danno.
Opposizione: se ci siete battete un colpo.Ora. Altrimenti fatevi da
parte ed abbiate il buon gusto di non darci addosso se seguiamo più
le invettive di Beppe Grillo che i Vostri silenzi complici di questo
Governo.
Certo che capirete lo sconforto che sta producendo in noi la vostra
latitanza ai nostri disperati tentativi di opporci a mani nude ai
carroarmati del quadrunvirato Gelmini/Tremonti/Bossi/Brunetta.
In
attesa di un vostro segnale.
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