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Signor Presidente Seppur sfiancati Vita bizzarra Personale di risulta Quando si sbaglia Diamoci un'altra possibilità
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"Vorrei
che la vicenda che riguarda noi insegnanti inseriti nelle Graduatorie
Permanenti venisse trattata allo stesso modo." Lettera
aperta al Governo ed ai Parlamentari dell'Unione.
Signori
Onorevoli, signori Ministri, signor Presidente del Consiglio,
diamoci
un’altra possibilità… è questo che si dicono due fidanzati quando
arrivano sul filo della rottura, quando la rottura è agli inizi, quando
la rottura è già avvenuta, è vero? Facciamo allora finta…. Anzi, no,
facciamo per davvero. Diciamo (diciamoci), che ci siamo incontrati un
giorno, tanto tempo fa, intorno a valori comuni. Provo a citarli a caso?
Volete che provi veramente? Allora provo! Vado indietro con la memoria,
erano gli anni settanta. Con amici e…. compagni (allora si era tutti
almeno un po’ progressisti, tranne quelli che non parlavano), si era
venuti a conoscenza di un’organizzazione umanitaria (si chiamava
Operazione Mato Grosso). Raccoglievano carta e stracci per i diseredati
del terzo mondo… il Mato Grosso, appunto. E’ stato un vero e proprio
colpo di fulmine. Ed è stato allora che ho capito che non potevo, che non
potevamo (lo abbiamo scoperto in tanti), stare a guardare narcisisticamente
il nostro ombelico, soddisfatti della sua posizione. Soddisfatti della
NOSTRA posizione, tranquilla, ovattata, insomma. EGOISTA! Da lì, con chi
ci ha sedotti, abbiamo avviato tante iniziative. La scuola, la lotta a
favore dei dimenticati. Gli operai e i non garantiti. Accompagnati in
questo dalle forze politiche che erano (O FORSE SEMBRAVANO?) sensibili ai
problemi del mondo intero, ai nostri
problemi. Le occupazioni della scuola portate avanti non per
studiare di meno, ma per studiare meglio perché…. Beh! Allora non ne
eravamo coscienti. Ma qualcuno lo aveva già codificato e scolpito nella
storia affermando, con forza che “Sapere è potere!”. Certo, non tutto
andava per il meglio, qualche volta si arrivava anche a discussioni accese
sul…. Nulla, temo! Ne ricordo una particolarmente capziosa (almeno a me
parve tale, perché provavo inutilmente a capire di cosa si discutesse).
Si parlava della strategia e della tattica. Sembrava quasi che quella sera
si stessero definendo i principi cardini intorno ai quali sarebbe avvenuto
il ricambio dei valori dell’Universo. Poi tutti a casa. Senza strategia,
senza tattica, ma con una grande confusione in testa. Quasi i primi
sentori di una fregatura imminente. Ma, sapete com’è, nei rapporti
d’amore si è disposti a passare sopra tutto e sopra tutti. Si è
disposti a foderarsi di prosciutto le orecchie, gli occhi, la mente ed il
cuore. Siamo comunque andati avanti. Spinti dagli ideali (forse), o molto
probabilmente spinti dall’inerzia, come in quei rapporti d’amore un
po’ stanchi, che siccome si è fatto tanto fino ad allora e non si
vogliono aprire gli occhi (e le orecchie, ed il cuore, e la mente), per
cogliere quanto è lì sotto gli occhi di tutti, che tutti vedono e
descrivono. Uno fra tutti? Nella Mia Terra, la Sardegna, era stato messo
su un impianto di trasformazione del petrolio (insomma, la petrolchimica).
Lavoro e benessere per tutti, ci dicevano. E che, siamo mica bestie a
lavorare tutta la vita sui campi….. lo abbiamo creduto. E’ stato
costruito un impianto su una costa, poi su un’altra, poi su un’altra
ancora. Poi è stato costruito ad Ottana, vicino ad Orgosolo, nel centro
della Sardegna. Lo volevano tutti. E’ durato un amen! La proprietà
dell'impianto ha fatto di tutto per chiuderlo (ma intanto aveva demolito
la vera ricchezza della Mia Terra). “Ottana, Ottana, o lotta
Partigiana”; lo dicevano i sindacati, lo dicevano i partiti, lo diceva
la gente, lo dicevo e lo urlavo anche io. Perché dico questo? Cosa
c’entra con la mia vicenda di insegnante? Perché sono stato tradito
nella promessa di un benessere che non c’era, sono stato ingannato (NOI
SARDI SIAMO STATI TUTTI INGANNATI), per avere creduto nelle promesse che
ci venivano fatte, abbandonando forse la vera ricchezza.
Siamo
ai giorni nostri. Stiamo ancora parlando di amori promessi, di amori
traditi. E vorrei che questa vicenda che riguarda noi insegnanti inseriti
nelle Graduatorie Permanenti venisse trattata allo stesso modo.
Durante
l’ultima campagna elettorale l’Unione si è presentata con parole
d’ordine importanti, la lotta alle ingiustizie, la necessità di
ascoltare tutti quelli che, in preda al disagio, si sarebbero rivolti al
Governo dell’Unione per essere ascoltati e corrisposti nel
rispetto dei diritti essenziali, perché non è giusto lasciare indietro
nessuno (lo avete affermato un po’ tutti, a piu’ riprese, e noi vi
abbiamo creduto). Sono state parole d’ordine importanti, dette in una
fase dove sembrava che la follia, la stoltezza e l’indifferenza al
servizio di pochi avesse realizzato la presa del potere. In quella fase
abbiamo sofferto in tanti. Abbiamo sofferto la prima volta nel 1994
quando, a Milano, pioveva che Dio la mandava, e noi imperterriti là sotto
a prender l'acqua, testardi e pronti a sfidare anche una brutta influenza,
tanta era la paura e la rabbia. In quell’occasione la spallata al
governo Berlusconi è arrivata rapidamente (anzi, è arrivato il colpo di
testa della Lega che lo ha lasciato in brache di tela). Sembrava tutto a
posto, si erano vinte le elezioni politiche e le amministrative un po’
ovunque. Dopo i cinque anni dell’Ulivo (più o meno) ancora il Governo
Berlusconi. E nel mese di Aprile di quest’anno, alle 2 del mattino o
poco più Enrico Mentana che confermava che il centrosinistra aveva vinto,
di poche migliaia di voti, ma aveva vinto. Sembrava la fine di un’incubo.
Sembrava una ripartenza difficile. Fino al mese di ottobre, quando quelle
poche righe sulla finanziaria che annullavano le Graduatorie Permanenti
sono sembrate una condanna a morte per quanti non avessero vinto alla
ruota della fortuna delle immissioni in ruolo entro il mese di settembre
del 2009. Due mesi d’inferno piene di incomprensioni, di rassicurazioni
e di gelate. Una lunga ed estenuante doccia scozzese. Fino a quando il
Ministro Fioroni a Bari non ha comunicato, a noi insegnanti che abbiamo
garantito il funzionamento della scuola per tanti difficili anni, quella
fatidica frase. Le Graduatorie Permanenti non butteranno sul ciglio della
strada nessuno. I diritti acquisiti verranno fatti salvi. “Perché
l’unico modo per garantirli è trasformare le Graduatorie Permanenti in
Graduatorie ad Esaurimento”. Finalmente!
Amici
dell’Unione, vogliamo darci un’altra possibilità? Siamo disponibili a
farlo. Ma, per favore, ve lo chiediamo con il cuore in mano, con la voglia di
credervi ancora ed ignorando quanti provano a convincerci che volete solo
ingannarci. Non fate che nella discussione al Senato la nostra fiducia
venga ancora tradita dalla fiducia che vi apprestate a chiedere al
Parlamento. Perchè vedete, in quel caso, dopo un tradimento così
crudele, la nostra fiducia nei vostri confronti sarebbe persa per sempre.
Rendendo impossibile concedervi in modo definitivo, credo lo capirete,
un’altra possibilità, un nuovo amore. E senza neanche poter mantenere
insieme i brandelli dell’amore tradito!
Gianni Dessanti
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