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In questa sezione riporto una lunga serie di lettere indirizzate a quanti hanno determinato, nel bene e nel male (a dire il vero più nel male che nel bene) le sorti della nostra scuola pubblica, laica, statale.Si tratta di lettere accorate, preoccupate, rabbiose, frutto dell'interazione non facile con ministri alla Pubblica Istruzione e politici che si sono occupati del delicato settore del Ministero all'Istruzione.A dire il vero ad un certo punto della mia storia professionale ho nutrito la speranza si fosse concluso il mio patire. Ma tant'è, la voglia di lasciare una traccia indelebile dei nostri politici su quanto mettono mano è troppo forte. Alcune volte partono con l'idea saggia di non volere smontare quanto già costruito, soprattutto se funziona, ma poi la voglia di fare parlare di se prevale sul buon senso, e da li la catastrofe. Alla fine mi trovo costretto a dare ragione ad un amico e collega, quando afferma che "nel momento in cui un ministro all'Istruzione dirà di non volere fare proprio nulla del ministero affidatogli, e sarà conseguente con questa affermazione, sarà un gran giorno, perchè vorrà dire che la scuola funzionerà per davvero senza confusione e nell'interesse di alunni, insegnanti, famiglie". |